Il sole che cura: consigli vitali
Se pensiamo che il lavoro del sole sia quello di riscaldare, ebbene questo è solo l'1% del suo compito, per il restante serve a illuminare, far crescere la vita sulla terra e suoi pianeti, ma soprattutto attraverso i biofotoni (emissioni di energia luminosa) il sole RIPRISTINA i danni causati da ogni tipo di inquinamento.
Il sole non giova solo all'ambiente ma in maniera diretta anche alla nostra persona.
I biofotoni entrano nel nostro corpo attraverso gli occhi, regolano e controllano la crescita e la rigenerazione delle cellule e di tutti i processi biochimici. Ecco che stare al sole, passeggiare in un contesto naturale, permette all'occhio di assorbire più biofotoni, che attraverso le vie nervose arrivano all'ipotalamo e raggiungono la ghiandola pineale, la quale distribuirà durante la notte energie per la riparazione.
Il sole quindi ha la capacità di guarire (pensate ad esempio agli animali: quando sono ammalati o feriti si espongono al sole) sia a livello fisico che psichico. La persona depressa tende a richiudersi in casa, non desidera uscire, trova mille scuse, perché nel suo profondo "non vuole guarire", non riesce a scegliere il bene per se stessa, quando semplicemente l'esposizione al sole potrebbe giovargli. Chi di noi in una "brutta giornata" non ha sperimentato il benessere nel farsi una passeggiata al sole?
Consigliamo quindi di:
1. guardare il sole mentre sorge, questo permette di ricevere più biofotoni;
2. camminare in mezzo alla natura di giorno: il movimento degli occhi permette al corpo di rilassarsi e ricevere maggiori vibrazioni guarenti;
3. non indossare gli occhiali da sole, questi sono infatti un filtro fisico che impedisce l'ingresso ai biofotoni e l'attivazione della melanina. Usare sempre gli occhiali da sole ci espone al rischio di sviluppare il melanoma.
Buone passeggiate e buon sole!