Intestino e permeabilità

27.10.2018

Conservare la flora intestinale in buon stato garantisce la salute.

La salute ed il benessere sono determinati dal perfetto equilibrio in cui vivono miliardi di microbi nel nostro intestino. 
Il termine MICROBIOTA comprende batteri, virus, funghi, parassiti che convivendo in modo equilibrato garantiscono tutte le reazioni chimiche indispensabili per il nostro star bene.
I batteri sono i maggiori rappresentanti del microbiota e costituiscono il microbioma cioè l'insieme di tutte le loro specie.
I batteri costituiscono una barriera in grado di assimilare i nutrienti ed eliminare le sostanze tossiche; attivano il sistema immunitario che impedisce l'ingresso ad antigeni, microbi e tossine, pericolosi per la salute. L'integrità della parete intestinale viene garantita dal giusto equilibrio delle specie, in questo modo viene impedito il passaggio di sostanze tossiche nel circolo sanguigno, garantendo la salute corporea.
I batteri aiutano a digerire il cibo che mangiamo e riducono la possibilità di sviluppare allergie ed intolleranze; producono inoltre le vitamine e gli acidi grassi con funzioni antiossidanti, antinfiammatorie ed antisettiche.
Un corretto funzionamento dell'intestino permette al cervello, che ne è collegato direttamente, di esplicare al meglio la sua attività, infatti, un disturbo intestinale può essere causa di stati ansioni, di stress o di depressione. Ciò dimostra, come evidenziato dalle ultime ricerche, che cervello e sistema gastrointestinale sono intimamente connessi.
La permeabilità intestinale è fondamentale per non sviluppare allergie, infiammazioni o malattie autoimmuni.
La barriera del nostro intestino è formata solamente da un unico strato di cellule che sono collegate tra loro da delle giunzioni strette che per funzionare correttamente devono restare tali.
Quando le giunzioni si allentano aumenta la permeabilità ed i nutrienti passano direttamente nel sangue; questo comporta infiammazione e disbiosi (alterazione delle specie batteriche).
Le sostanze che danno aumento della permeabilità sono tantissime: alcol, amine eterocicliche (sostanze sviluppate nei cibi cotti ad alta temperatura come nelle grigliate e nelle fritture), cibi industriali ricchi di conservanti e coloranti, cloro e fluoro presenti nell'acqua, detergenti contenuti nei dentifrici ed addirittura in alcuni cibi, dolcificanti (aspartame, sucralosio e saccarina), emulsionanti, l'enzima transglutaminasi sempre più impiegato per migliorare la struttura ed il volume dei prodotti da forno, estrogeni impiegati nella zootecnia, farmaci, antibiotici, lassativi, fumo di sigaretta, inquinanti ambientali, pesticidi (erbicidi, insetticidi e fungicidi), glifosato, solfiti e solventi organici, spezie in dosi eccessive, vernici e zuccheri.
Per difenderci dalle sostanze nocive elencate, non basta una dieta corretta ed uno stile di vita adeguato, ma è consigliato integrare queste con dei buoni batteri capaci di proteggere il nostro intestino; la loro assunzione viene sempre più consigliata in via continuativa con delle brevi finestre di interruzione (20 giorni sì e 10 no) oppure 3 mesi sì ed uno no).

Per prevenire e contrastare il fenomeno della permeabilità intestinale viene consigliato l'uso di probiotici (fermenti lattici) e prebiotici (fibre).
Un buon probiotico deve:
– integrare la microflora intestinale (lattobacilli, bifidobatteri, enterococchi);
– essere sicuro per l'uomo (fermenti umani compatibili e di specie specifica);
– risultare attivo e vitale quando ingerito così da colonizzare l'intestino;
– essere in quantità ottimale (oggi infatti in commercio la maggior parte dei probiotici non è di derivazione umana ma ricavati dall'intestino di animali, pertanto non riescono a formare colonie nell'intestino umano che lavora a 36° rispetto ai 42° della mucca o del suino).